Un successo dato dalla qualità degli artisti ma anche dal numero degli spettatori presenti al doppio spettacolo che ieri sera ha animato il Parco Cremonesi dell'Abbazia farfense. Ad aprire il Fara Music Festival due eccellenze della musica slovacca Lash & Grey che a Farfa hanno dato il via alla loro prima tournée in Italia.
Come spiegato dal direttore artistico Enrico Moccia l'arrivo di questa formazione artistica ha alle spalle una lunga collaborazione con l'Ambasciata di Slovacchia che da anni patrocina – insieme all'Unesco, l'Istituto italiano di Cultura di New York e le Ambasciate di Estonia, Austria, Lussemburgo, Polonia, e Israele – il Fara Music ideato nel 2007. Un tessuto internazionale che da ancor più valore a quello locale a dimostrazione di come l'incontro tra culture e la cooperazione sia fonte di sviluppo e crescita.
Ma il concerto del duo slovacco a Farfa è stato significativo anche per l'Istituto Slovacco in Italia, con sede a Roma, come sottolineato dalla sua direttrice Lubica Mikušová.
"Operiamo a Roma dal 2000 e continuiamo a portare avanti la nostra mission: far conoscere l'arte e la cultura originali del nostro Paese – spiega la direttrice dell'istituto slovacco - . Essere oggi a Farfa significa tanto per noi e per la nostra attività che ha visto una stasi durante la pandemia. Significa riprendere la nostra preziosa collaborazione con il Fara Music e rilanciare la nostra cultura. Conoscevo Fara in Sabina ma non l'Abbazia di Farfa e lo trovo uno spazio fantastico. I nostri artisti, Kristina e Jakub, molto giovani ma con tanta esperienza di palcoscenici, sono rimasti entusiasti dell'acustica che è molto importante per un concerto. Stare qui mi porta ad atmosfere che mi ricordano il medioevo e che sono un valore aggiunto allo spettacolo musicale".
Si chiamano Kristina Mihalova (voce) e Jakub Sedivy (chitarra acustica) ed hanno rispettivamente 25 e 26 anni. Sono giovani ma soprattutto bravi i due artisti che negli ultimi anni hanno raggiunto significativi traguardi sia in patria che all'estero. Dinanzi a loro un pubblico maturo, probabilmente venuto per la storica Tankio Band che hanno preceduto, ma tutti in ascolto e pronti ad applaudire questa fresca novità.
"Siamo molto felici di essere a Farfa – spiega Jakub -. Abbiamo atteso tanto questo arrivo in Italia. Organizzato prima della pandemia ha dovuto aspettare quasi due anni".
"Non vedevamo l'ora di venire anche perché non abbiamo mai suonato in Italia! – aggiunge Kristina – Ci piace molto la mentalità italiana perché sembra tutto molto più leggero rispetto a quello che viviamo noi. Da artisti ci piace vedere la gente godersi la vita ascoltando musica. Il pubblico italiano sa rilassarsi e questo ci invita a fare tanti altri concerti in questo Paese. Ma forse dipende da questo clima così caldo?".
Leggerezza, simpatia e ironia ma anche uno sguardo attento e profondo sullo spazio storico, artistico e spirituale che li sta ospitando e che sembra aver avuto un ruolo nella loro straordinaria performance.
"Ci siamo esibiti in numerose piazze estere – spiega Jakub -. Anche per noi vale il detto nessuno è profeta nella propria patria! Forse è solo una sensazione ma entrambi sentiamo che all'estero siamo accolti con più libertà e scioltezza mentre a casa piovono sempre molte critiche".
"Ma forse potrebbe dipendere anche dal genere musicale che, essendo di nicchia, non è per un vasto pubblico" aggiunge Kristina.
"Farfa – riprende Jakub – sprigiona una grande energia che sicuramente deriva dalla storia millenaria che la contraddistingue. La stessa energia che ho sentito nei piccoli club dove avevano suonato i mostri sacri del jazz. Durante lo spettacolo percepiamo questa energia che ci aiuta a suonare. Ci alimenta!".
"Anche la gente che vive e che frequenta questi luoghi come il borgo e l'Abbazia di Farfa riesce ad apprezzare meglio la cultura e l'arte – sottolinea Kristina -. Come se questo contatto la rendesse più sensibile e aperta non solo alla conoscenza della storia ma anche alle manifestazioni artistiche".
Avete visitato l'Abbazia?
"Non abbiamo avuto modo di farlo ma non vediamo l'ora di entrare per vedere questa magnifica realtà che già da fuori percepiamo. Oggi abbiamo attraversato tutti i vicoli del borgo per catturarne ogni più piccolo particolare" conclude Jakub.
Foto: Antonello Putignani