(di Roberta Duranti) Sabato 29 luglio i Vespri solenni ed a seguire la S. Messa Vespertina sono stati accompagnati dall'ensemble del terzo workshop "Laudemus Deum Cithara" sotto la direzione della M' Elisa Malatesti.
Un'assemblea raccolta, attenta e molto numerosa ha partecipato la celebrazione presieduta da Don Santo il quale ha sottolineato l'importanza della musica nella liturgia, che accompagna la preghiera ed il raccoglimento. Già nella Bibbia, il Salmo 119 evoca le imprese del Re Davide che scelse la cetra, al posto delle armi, per sedare le ire del Re Saul.
Le melodie che si alternavano ai testi liturgici proclamati e commentati hanno letteralmente avvolto come nuvole la basilica abbaziale: numerosi i fedeli o più semplicemente i curiosi che si sono fermati al termine della Santa Messa per vedere da vicino le cetre disposte sotto all'altare maggiore. Al termine della celebrazione ciascun corsista ha ricevuto l'attestato di partecipazione con l'auspicio di Don Santo, sottolineato anche dal P. Priore D. Eugenio Gargiulo, che questa esperienza formativa prosegua in futuro.
Di seguito il repertorio della Santa Messa:
1. Ogni maestro della legge / Magnificat
2. Noi canteremo gloria a te
3. Gloria (P. Lécot) [
4. Quanto amo la tua legge (Salmo Responsoriale, E. Malatesti)
5. Alleluia lodate il Signore
6. Exauce ma prière
7. Santo (Bonfitto)
8. D'amor pane dolcissimo (Sec. XVI)
9. Sei tu Signore il pane
10. Santa Maria strella do dia (da Cantigas de Santa Maria)
11. Mobile (Marcèl Godard)
Le riflessioni dei corsisti e della docente sull'esperienza formativa di quest'anno, in attesa dell'edizione 2024!
F. Vincenzo (novizio benedettino): "Il workshop che si tiene in abbazia offre sempre un momento di relazione intima con uno strumento particolare: la cetra! Le ore di studio nella quiete dell'abbazia offrono un momento di conoscenza, approccio e intimità con questo strumento e con i colleghi nei momenti di ensemble con più cetre. La sua melodia rallegra l'anima, la professionalità della maestra Malatesti trasmette le nozioni essenziali come scolpite e difficili da dimenticare. I benefici di questo strumento ben si addicono ad un animo nobile e sensibile, di fede e relazione. Il melodioso suono trasmesso dalle vibrazioni, avviene attraverso una oscillazione e un punto di equilibrio, caratteristiche di uno stile di vita sano, tutto ciò che mi ha sempre affascinato!".
Paola: "Lo studio della cetra mi trasporta oltre il presente. Tocca nel profondo della mia anima trasmettendomi serenità e consapevolezza dei miei limiti, spronandomi a migliorare. La maestra Elisa ha la capacita di spiegare con competenza e soprattutto ci mette a nostro agio. Quest'anno lavorare spesso in gruppo, ci ha motivati a creare una sintonia a livello umano che ci ha permesso di dare il meglio nell'esecuzione dei brani".
Marina: "Questi giorni del corso sono volati via. Nonostante il caldo e l'impegno, si tornava a casa sereni. Oltre ad esercitarsi nell'esecuzione dei brani per la Messa, la maestra Elisa spiega con dovizia di particolari la genesi dei pezzi antichi che ci propone. Ha pazienza nell'insegnare, con il suo incoraggiamento fa superare i limiti di ciascuno. Anche la buona atmosfera che si è creata fra noi ci ha permesso di lavorare (tantooo!!!) in armonia e serenità".
Simone: "Non vi faccio una grossa confessione se vi dico che la cetra tocca il mio gusto non più di altri strumenti, e i canti sacri mi vanno a genio fino al secondo alleluia (non si offenda nessuno). Per quanto mi riguarda, il senso del corso è nel corso in sé, cioè nelle tante ore passate in abbazia insieme a voi. In una settimana di vita quasi comune, o ci si accapiglia o ci si affiata. Noi siamo stati bravi. L'affiatamento e l'amicizia sono due territori distinti ma confinanti: entrambi presuppongono l'ascolto. E l'ascolto - fatemi passare il predicozzo laico - ha a che fare con la decenza, merce sempre più rara. Perciò grazie a tutti. Prendetevi cura di voi e fate i bravi. Appuntamento al prossimo anno (sempre a Dio piacendo)".
La Maestra Elisa: "Ringrazio il P. Priore Dom Eugenio Gargiulo e tutta la Comunità Monastica che ogni anno ci accolgono fraternamente, mettendo ciascuno a proprio agio. Ringrazio i miei allievi e vorrei sottolineare che il nostro ensemble di cetre, a quanto ne so io unico nel mondo del suo genere, si può dire che ormai sia una realtà che abbiamo fatto nascere tutti insieme, ognuno in egual misura. Ciascuno di loro ha delle risorse infinite di umanità, amicizia, resilienza, voglia di fare cose belle, armonia, e pazienza: ognuno è un pezzo importante ed insostituibile di questo progetto che di anno in anno cresce e si modella esattamente su di noi2, come un abito sartoriale. Se il vantaggio che la musica apporta alla crescita umana è armonia, nutrimento spirituale e attitudine alla bellezza, allora, ve lo scrivo in sabino, "che cce manca a noi"?"
Roberta: "Il corso di quest'anno ci ha condotto direttamente dentro allo strumento del quale ad esempio sia da un punto di vista tecnico che interpretativo: abbiamo migliorato la tecnica accordativa, il punto di partenza dell'approccio ad uno strumento che, come accade per molti altri soprattutto di questa categoria, richiede un esercizio di pazienza costante, concentrazione, precisione. Abbiamo conquistato nuove competenze, che personalmente non pensavo di avere. Tenacia, esercizio, pazienza, conditi da un grande spirito di gruppo che si è consolidato dal primo fino all'ultimo giorno hanno permesso di accordare non solo gli strumenti ma anche ciascuno di noi, fortificandoci, anche conoscendo meglio i nostri limiti ed i nostri difetti. Ne usciamo fortificati e rigenerati nei propositi e nelle prospettive future che, " lento pede", onoreranno sicuramente questo sentiero appena avviato".
Foto: Simona Imperi