Esposta nell'Aula Capitolare su commissione del Priore Dom Eugenio, l'opera "San Lorenzo Siro e il drago" (2012, olio su tela, base m 4,24) del M° Francesco Veròla fa parte del ciclo dei dipinti che rappresenta alcuni momenti della storia e della vita monastica dell'ordine benedettino.
Fonte: come si legge nelle Cronache di Gregorio da Catino, San Lorenzo, proveniente dalla Siria, giunge in Sabina per fondare l'Abbazia benedettina di Farfa.
Storia e rappresentazione: nel dipinto il Veròla raffigura il Santo quasi come un guerriero che stringe con la mano sinistra l'aureo pastorale e con la destra il plastico dell'Abbazia. Morbide le linee che rappresentano il piviale mosso dal vento. Ma l'aspetto che lo rende guerresco è la sua fiera postura con il piede destro poggiato sul corpo esanime del drago che ha corpo umano.
Sul lato sinistro della composizione si nota la figura della dea Vacuna scolpita in bassorilievo sulla superficie di un rudere che emerge tra le piante. In lontananza, avvolto da una velatura di nebbia, si erge il suo tempio il cui colore si fonde morbidamente con la tonalità del cielo dove appaiono due angeli, resi volutamente immaterici, avvolti da una diafana luce che trapela tra le nuvole.
L'opera può essere ammirata durante la visita guidata dell'Abbazia che comprende anche l'Aula Capitolare.