Sala gremita per la proiezione del docufilm "Gregorio da Catino"!
mar202023

Grande successo e tanti applausi per il docufilm "Gregorio da Catino" presentato all'Abbazia di Farfa lo scorso sabato. Ideato dal regista Guerrino Filippini e promosso dall'Associazione "Amici del Museo" di Poggio Mirteto, il progetto di divulgare con la leggerezza dell'estro l'immane portata storica di Gregorio ha trovato compimento e soprattutto ha tolto un po' di polvere su una figura rimasta a lungo in penombra. Scuole, piazze, vie a lui intitolare non potevano bastare ad accendere la curiosità, quel motore che spinge alla conoscenza che, in questo caso, apre la porta ad una storia che rimanda alle radici e quindi all'identità del territorio sabino. 

Con un gioco equilibrato delle parti – interviste agli storici, momenti di recitazione corale e individuale degli straordinari attori locali, voce narrante, immagini potenti che ritraggono l'immutata bellezza dei diversi siti sabini – il regista Filippini ha riconsegnato agli occhi di oggi la memoria di un lontano ieri. Il potere delle immagini – che in questa società prevalgono – diventa proficuo anche per coloro che scendono tra le righe della storia che, in tal modo, possono più facilmente divulgare i propri studi, più lenti e silenziosi.

Conclusa la proiezione del docufilm hanno preso la parola gli esperti: Tersilio Leggio, storico del medioevo; Umberto Longo, professore di storia medievale e storia delle istituzioni ecclesiastiche Università "Sapienza" di Roma e Francesco D'Angelo, assegnista di ricerca in Storia Medioevale Università "Sapienza" di Roma. Interessanti le loro riflessioni sulla proiezione che ha già fatto il suo ingresso in diverse scuole del territorio.

"Lo reputo un esperimento molto importante, il primo di questo tipo a livello territoriale – spiega Tersilio Leggio -. Un primo passo per cercare di avvicinare un pubblico maggiore a quella che è la storia dell'Abbazia perché ovviamente si tende sempre a semplificarla. Ora dobbiamo cercare di non complicarla ma di far diventare vicini alle persone dei beni che altrimenti resterebbero poco noti o noti solo a una fascia ristretta di ricercatori. Il docufilm, che tende a drammatizzare alcuni aspetti, ha la funzione di dare immediatezza al racconto e quindi lo reputo un esperimento di buon livello che può dare un bel contributo all'opera di divulgazione. Parola quest'ultima che rientra pienamente nella logica di quello che da sempre fanno gli "Amici del Museo'".

 "Trovo che sia veramente una bella e importante occasione per la promozione della memoria di un territorio attraverso la comunità che lo abita – dichiara Umberto Longo -. Quest'ultimo aspetto lo reputo fondamentale. L'associazione 'Amici del Museo' di Poggio Mirteto ha fatto un'opera meritoria perché ha realizzato un tipo di comunicazione storica attraverso una narrazione e una rappresentazione che non si cala dall'alto, in una direzione troppo scientifica. Un tipo di testimonianza che rende più facilmente fruibile la memoria di un personaggio importante per la Sabina come Gregorio da Catino e che può aiutare la comunità a riflettere sulla propria identità".

"Certamente è un'operazione importante perché dà un volto a questo monaco del quale molti fino adesso conoscono solo il nome e non sanno neanche bene quale sia stato il suo ruolo e la sua storia – spiega Francesco D'Angelo -. Invece grazie a questo docufilm gli spettatori, gli studenti ma anche tutti coloro che conoscono e frequentano l'Abbazia di Farfa potranno meglio collegare questo nome a una storia e capire la sua importanza per il territorio.
Soprattutto rende bene le dinamiche interne del monastero qual era quello di Farfa con una comunità monastica così grande in cui anche i rapporti tra abati e monaci non sempre erano idilliaci o cordiali ma, al contrario, animati da tensioni e conflittualità. Ben resa anche la personalità di Gregorio che vive sulla sua pelle un momento complicato e agitato per l'Abbazia tanto che sarà costretto in alcuni momenti a fuggire per andare in esilio: prima nell'eremo, sul monte S. Martino e poi nel monastero di San Lorenzo in Picte dove peraltro sorgerà l'abitato di Poggio San Lorenzo. Certamente questo documentario può facilitare l'incontro degli studenti con Gregorio e magari far nascere in molti di loro la curiosità e il desiderio di approfondire la sua vicenda e quella dell'Abbazia farfense in un momento di passaggio quale fu il XII secolo". 

Sulla promozione del territorio sabino interviene anche il regista Guerrino Filippini che anticipa, a piccole dosi, i nuovi progetti dell'Associazione "Amici del Museo" di Poggio Mirteto:

"L'intenzione è sempre stata di promuovere la Sabina. Quando mi sono trasferito in questa terra ho subito notato quanto fosse ingiustamente bistrattata e quanto poco valore fosse dato alla sua cultura sia passata sia presente. Gregorio da Catino fa parte di una serie di documentari che ho realizzato per gli 'Amici del Museo' con i quali ci sono sempre dei nuovi progetti legati a personaggi che hanno avuto un peso sulla storia locale. Come quello su Elpidio Benedetti che ha portato qui in Sabina alcune opere di Plautilla Bricci o anche quello che vorrebbe ripercorrere la storia della Sabina partendo dall'antichità. Nel docufilm abbiamo visto alcune scene con San Martino vecchio, ma lo sappiamo che nasce con la dea Vacuna e su di esso è stato costruito il primo insediamento dei monaci?".

Concludiamo con un interrogativo. La storia parte da lì.
 

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