Sono partiti lo scorso martedì incontrando allievi nuovi ma anche di vecchia data. Con il Corso base la
Maestra Giulia Ferraldeschi ha fatto muovere i primi passi ai neofiti, con l'avanzato il M° P. Matteo ha fortificato i veterani.
Giorni scanditi dalle lezioni in aula e dalle prove in basilica, dalla teoria e dalla pratica, dai pasti consumati insieme, dalla fatica e dall'ultima grande emozione che li ha visti ieri essere parte di un grande coro che ha dato voce alla messa che, per l'occasione, è stata presieduta da P Matteo frate francescano minore, direttore della Corale Porziuncola e responsabile per la musica Sacra della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Assisi.
"Siamo molto contenti di aver partecipato alla celebrazione della Messa odierna in occasione della decima edizione del Corso di Canto Gregoriano Gaudeamus in Domino – spiega la M° Giulia, laureata e specializzanda in Canto Gregoriano. -. Ringraziamo anche i nostri Enti patrocinatori: il Pontificio Istituto di Musica Sacra (PIMS) ovvero il "conservatorio" del Vaticano che accoglie studenti provenienti da tutto il mondo, preparandoli in modo eccellente al percorso musicale e, in particolare, al mestiere di musicista liturgico; il Centro Francescano di Studi di Canto Gregoriano di Assisi che ha dato il via ai corsi di Farfa nel 2012 con P. Matteo e P. Maurizio Verde, che ricordiamo sempre con affetto; l'AISCGRE – Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano - che si occupa primariamente dell'aspetto scientifico e divulgativo di questo repertorio. È per tutti i gregorianisti un punto di riferimento accademico e una comunità di studiosi sempre più nutrita, di cui facciamo parte anche io e P. Matteo.
L'associazione patrocina corsi in tutta Europa e propone un percorso che termina nel Master of Advanced Studies, che ora sto frequentando, presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano".
"Decima edizione del Corso di Canto Gregoriano «Gaudeamus in Domino» dalle prime parole del Canto d'ingresso della festa di San Benedetto –
Spiega il M° P. Matteo Ferraldeschi -. E' una gioia aver potuto celebrare questo traguardo. Quando abbiamo iniziato eravamo certamente tutti speranzosi che l'iniziativa avesse un futuro ma il successo e la gioia di un decennale non li immaginavamo!
E invece di anno in anno siamo arrivati a quello che possiamo chiamare un piccolo grande giubileo gregoriano farfense! È bello e incoraggiante constatare che gente sempre nuova -così come i veterani che tornano nel tempo- si lasci affascinare e incuriosire da questo canto secolare che è da sempre il canto della preghiera, della chiesa della liturgia. E così il corso diventa anche una sosta privilegiata per fare, al contempo, esperienze significative di fede, arte e cultura, di amicizia e di fraternità.
Forse mai come oggi abbiamo bisogno di tutto questo. Regna spesso una grande solitudine, la gente si sente sempre più sola. Il nostro ritrovarci ci fa assaporare anche la bellezza dell'incontro con gli altri: persone diverse che vengono da tutta Italia e da altri Paesi unite dall'amore per il Canto gregoriano e anche -certamente i più- dalla fede cristiana.
Gente che attorno a questo repertorio si incontra, studia, canta, prega, intesse relazioni amicali e fraterne e si esercita all'accoglienza reciproca secondo il comandamento del Signore. E che questo avvenga anche nel nome e sotto il segno del Canto Gregoriano, lo trovo semplicemente straordinario".