Con tutta la sua imponenza guarda l'altare e chi si dirige verso la porta principale. E' il "Giudizio finale" (affresco ad olio del 1561) che - come spiega la dott.ssa Giovanna Sapori in "Spazi della Preghiera, Spazi della Bellezza. Il Complesso Abbaziale di Santa Maria di Farfa" p. 163 - appare "sulla parete di controfacciata della chiesa abbaziale, al di là di una solida struttura architettonica illusivamente dipinta".
"La figura di Cristo – scrive Sapori - seduto sulle nuvole e con le braccia aperte è motore e perno di un largo, grandioso movimento nello stesso tempo ascensionale e rotatorio. Il movimento coinvolge l'intera composizione e tutte le figure che, grazie all'invenzione e alla resa pittorica, compongono nella varietà degli atteggiamenti e degli scorci un insieme di non prevedibile equilibrio. Fa rivolgere verso Cristo la Vergine, il Battista e i Santi forzosamente sghembi sulle nuvole, piomba gli angeli a capofitto, risucchia come in un vortice un gruppo di eletti esagitati. Nello spazio ampio e profondo della valle di Giosafat illuminata da una luce calda e diffusa il ritmo rallenta, uomini e donne, modellati con naturale evidenza, escono intorpiditi dagli avelli, brancolano, si accasciano l'uno sull'altro mentre angeli e diavoli si muovono fra di loro per salvarli o ghermirli. L'architettura dipinta contribuisce all'effetto teatrale della rappresentazione insieme con le quinte (a destra gli edifici, a sinistra gli alberi) e con le figure in primo piano allusivamente sporgenti sopra e al di là della trabeazione"