L'affresco del Manenti nella sala Schuster, Del Frate: "La scena centrale è una scena teatrale"
mag92023

 
La Sala Schuster, ex Refettorio dell'Abbazia farfense, oltre che sala adibita ai concerti, ha il pregio del fregio del pittore seicentesco sabino Vincenzo Manenti che prestò la sua opera nel monastero benedettino tra il 1645 e il 1648.

Oggi presentiamo l'affresco inserito all'interno di una cornice architettonica illusionisticamente dipinta e strutturato come un trittico con al centro La cena di Cristo in casa del Fariseo e ai due lati episodi della vita di San Benedetto e l'apparizione della Madonna a San Tommaso di Morienne.

La raffigurazione centrale con la grande tenda rossa sembra essere una rappresentazione teatrale che apre la scena all'episodio del pentimento della Maddalena e del perdono.
Isabella Del Frate, in Spazi della Preghiera, Spazi della Bellezza. Il Complesso Abbaziale di Santa Maria di Farfa, Palombi Editori, 2015 (pp. 205-209) descrive la scena portandoci all'interno dell'opera con acuta e profonda osservazione facendo un parallelo tra la dimensione spaziale e quella temporale: "è organizzata scompartendo la superficie su tre livelli che sono insieme spaziali e temporali: in primo piano la figura del giovane inserviente in abbigliamento seicentesco attualizza l'evento che si svolge alle sue spalle fungendo da tramite fra la vita reale che si svolge nel refettorio e la vicenda antica, ma sempre attuale, della cena presso il Fariseo. I commensali e i due protagonisti, Cristo e la Maddalena, sono posti su un piano rialzato, per rendere più evidente lo svolgimento della sacra rappresentazione che riveste un significato simbolico collegato al pentimento e al perdono: la comunione dei due protagonisti è espressa dalla simultaneità dei gesti della Santa peccatrice pentita, china difronte al Cristo, che tende il braccio verso di lei in segno di assoluzione".

Sull'apparizione della Madonna a San Tommaso di Morienne, giunta per sollecitarlo a partire da Gerusalemme e a recarsi in Sabina per riedificare il suo santuario, la Del Frate pone l'accento sui contrasti dati dalla luce che nel Barocco è un elemento essenziale: "L'intensa luce divina che accompagna la visione definisce il volto e le mani del santo emergenti dall'ampio abito nero, che contrasta con i toni accesi del manto azzurro della Vergine e le carni rosate degli angioletti: la composizione, semplice ed equilibrata, realizzata con pennellate fluide e luminose, costituisce uno degli esiti più felici della meditazione dell'artista sugli sviluppi della cultura romana".
 
Il grande trittico, che è una delle opere del Manenti presenti nel monastero benedettino, si può ammirare durante la visita guidata nella quale si possono scoprire i tanti particolari che possono essere colti con i propri occhi, senza filtri.
Per maggiori informazioni sulle visite guidate e il volume:

Tel. 0765 277065 (centralino) - 338 6077654 o vai al link:  https://www.abbaziadifarfa.it/.../visitare-abbazia-di-farfa

Il Volume – Spazi della Preghiera, spazi della Bellezza. Il Complesso abbaziale di Santa Maria di Farfa – si può acquistare presso l'Erboristeria del monastero.

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