Alvaro Peppoloni, Antonio Nocera, Elvio Marchionni, Francesca Capitini, Giorgio Dante, Giuseppe Amadio e Jorit (pseudonimo di Ciro Cerullo) sono i nomi dei pittori contemporanei le cui opere sono state esposte ieri nel chiostro d'ingresso dell'Abbazia farfense. Pezzi rari che trovano a Farfa una sede stabile ma anche un punto di partenza per altre esposizioni nella Sabina.
L'arte passata e presente si incontrano per continuare ad essere futura memoria.
"Si tratta di pensare un'esposizione non tanto come una mostra di opere d'arte ma come un luogo dove la memoria si ferma – spiega Alberto D'Atanasio, docente di Storia dell'Arte Estetica dei Linguaggi visivi, teoria della Percezione e Psicologia della forma -. In questo periodo di social, di tempi che fuggono è quanto mai importante che la memoria sia fissata.
L'abbazia di Farfa era il luogo dove i manoscritti venivano trascritti per divenire patrimonio mnemonico. Il lavoro degli amanuensi e miniaturisti era lento. Il tempo era vissuto come qualcosa che doveva lasciare traccia e non come qualcosa di effimero. Era un momento in cui le persone avevano il compito di lasciare un segno, un simbolo alle nuove generazioni.
Ecco il senso di questa mostra che spero diventi permanente per permettere a chi entra di apprendere e ricordare. I quadri presenti esprimono tutti la necessità di un'arte che ritorni alla figurazione, all'icona. L'Abbazia, in particolare la basilica farfense, è viva espressione della potenza del simbolo dove un tempo lontano le persone, per lo più senza istruzione, imparavano i sacri testi anche attraverso le icone affrescate".
Un appuntamento significativo per la Fondazione "Memoria dell'arte" di Milano, impegnata a tutelare e diffondere le opere di artisti contemporanei.
"E' un passo importante perché la nostra maggiore ambizione è quella di divulgare l'arte e i suoi contenuti e quindi i suoi valori – spiega Pasquale Esposito responsabile della "Memoria storica" -. Ancora oggi molte persone pensano che l'arte sia inaccessibile e inarrivabile ma noi vogliamo dimostrare il contrario perché l'arte viene creata dall'uomo ed è per l'uomo. Le nostre opere sono sempre legate ad eventi importanti e già ci stiamo organizzando per il 75esimo l'anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e il Giubileo del 2025.
Sono opere di tiratura limitata e quindi avere un posto stabile dove poter accedere a questo tipo di documento è importante. Saperle in un luogo straordinario come Farfa ci dà grande soddisfazione".
Tra i collaboratori della "Memoria dell'arte" c'è anche la voce dell'avvocato Maurizio Scuderi. "Un'iniziativa piena di voglia di tornare al passato – spiega l'avvocato Scuderi -. Di desiderio di tornare a vedere cose vere e queste opere esprimono vive emozioni. L'arte diventa un veicolo per ritrovare ciò che abbiamo perso ossia la nostra interiorità e spiritualità. L'osservazione e l'ascolto di queste opere mi porta anche a sentire me stesso".
Organizzato dal promotore nonché ideatore e responsabile della Memoria Storica Farfa, Nicholas Di Angelo insieme a Sonia Oreti, l'evento è stato presenziato dal Priore Dom Eugenio Gargiulo e ne sono stati parte attiva la Taverna del Monaco; la restauratrice Martina Comis che ha collaborato all'allestimento della mostra e l'Associazione Porta D'Arce di Rieti con la Maestra Maia Palmieri a capo dell'allestimento di una piccola infiorata all'entrata dell'Abbazia.