Corso di Canto Gregoriano, Duranti: "Nasce nel 2012 per tramandare un patrimonio a rischio di estinzione"
ago182022

Mancano pochi giorni per la decima edizione del Corso di Canto Gregoriano – "Gaudeamus in Domino" - che prenderà il via all'Abbazia di Farfa martedì 23 agosto con 29 corsisti che saranno seguiti da Giulia Ferraldeschi (primo livello) e P. Matteo Ferraldeschi (avanzato) fino a sabato 27.

Un appuntamento particolarmente atteso che ogni anno accresce il numero dei partecipanti con nuovi appassionati ma anche con chi ha mosso i primi passi in quell'ormai lontano 2013. E partiamo dalle origini per capire cosa c'è dietro. Lo facciamo con la coordinatrice, la Mª Roberta Duranti, che sottolinea come la decima edizione festeggia essenzialmente l'idea nata nel 2012 e attuata l'anno seguente.

"Nell'estate del 2012 nacque e venne approvata l'idea di organizzare il Corso di Canto gregoriano in Abbazia – spiega Roberta -. La proposta venne subito abbracciata dal Priore Dom Eugenio Gargiulo. L'intento era quello di tramandare il grande patrimonio di questo tipo di Canto nato nelle Abbazie e profondamente legato all'ordine benedettino che nelle sue preghiere contempla anche parti cantate.

Perché non far partire questo tipo di esperienza all'interno di un luogo come Farfa? L'Abbazia farfense è una tra le più importanti al mondo, tra le più conosciute in Europa e anche luogo di conservazione del patrimonio librario. Aspetto quest'ultimo che possiamo vedere nella sala espositiva della Biblioteca con i codici miniati e una grande quantità di pagine piene di Innari. Tradizioni che a Farfa possiamo sfogliare e anche ascoltare grazie al Corso che sta per iniziare! Ma rimane il rischio di perdere questo patrimonio in un Paese dove le sue perle quasi mai vengono valorizzate. Parlo anche della musica classica e di quella leggera!
Messa a punto l'idea, ci rivolgemmo all'Istituto Pontificio di Musica Sacra che a sua volta ci mise in contatto con il Centro Francescano di Canto Gregoriano che ha sede ad Assisi. I referenti Padre Matteo Ferraldeschi e l'allora suo confratello, amico e collega P. Maurizio Verde, venuto a mancare due anni fa, ci accolsero a braccia aperte. Rapporti nati e mai finiti! Loro avevano già iniziato questo percorso formativo nel 2012 rivolgendosi non solo agli addetti ai lavori ma anche a una platea più vasta per offrire un'esperienza che fosse spirituale e al contempo di formazione personale. Un modo semplice e immediato per divulgare e diffondere il Canto gregoriano.

A Farfa partimmo con la prima edizione nel 2013 e lo pubblicizzammo anche sulla stampa nazionale. Il primo anno ci fu solo il corso base ma già nel successivo, nel 2014, aumentando il numero dei corsisti, la proposta venne diversificata con il base e l'avanzato.

Confesso che ogni anno è un esperienza nuova ed entusiasmante nella quale tutti, esperti e non, hanno una gran voglia di imparare e dare! C'è sempre un grande interesse. Ogni anno si è mantenuta una costante di circa 20-25 allievi per arrivare al 2022 a 29 corsisti. Un bel traguardo. Inoltre c'è stato il riconoscimento da parte di diverse importanti Associazioni come l'Istituto Pontificio di Musica Sacra, la Sezione Italiana dell'Associazione Internazionale di Studi di Canto Gregoriano e il Centro Francescano di Canto Gregoriano di Assisi con cui è nato una sorta di gemellaggio per la promozione di questo tipo di attività formative.

I corsisti provengono da ogni dove: dalle zone limitrofe come i componenti della Corale Mompeo-Farfa, di altre formazioni corali di Rieti, Monterotondo, Palestrina per arrivare a città e Regioni come Torino, Pavia, Modena, Avellino, Roma, Trentino, Veneto, Umbria e addirittura Madrid.
Quest'anno il corso al quale partecipano tra i religiosi anche i giovani novizi e professi della Comunità Benedettina Farfense - che durante l'anno curano la formazione musicale approfondendo anche il canto gregoriano -, sarà seguito anche da un giovane monaco proveniente dal Monastero del Sacro Speco di Subiaco.

Devo sottolineare quanto sia bello vedere questi giovani, anche laici, partecipare e avvicinarsi a questo genere di musica che li unisce. A prescindere dalle scelte fatte nella propria vita.
Rimane sempre il senso di un'esperienza di formazione personale, di arricchimento spirituale e umano attraverso una quotidiana e sincera condivisione. Porto un esempio che ho nel cuore.
Si chiama Francesco e domani 19 agosto compirà diciotto anni. Era il 2013. Venne a Farfa che aveva 13 anni ed era con il suo papà Pietro che era stato ordinato diacono. Anche Francesco con i suoi giovani anni sentiva di voler intraprendere un percorso vocazionale attraverso il Canto Gregoriano. Giorni meravigliosi vissuti insieme e rimasti indelebili.

Poi arrivò la brutta notizia: dopo 13 giorni dalla fine del corso Pietro morì. Tra i tanti ad abbracciare questo essere meraviglioso, Francesco, anche una coppia di Torino che avevano conosciuto qualche giorno prima qui a Farfa. Ogni anno Francesco torna, insieme alla sua mamma, per continuare il viaggio iniziato con il suo papà. Ogni anno, magari posticipando, festeggiamo la sua nascita! Ecco Francesco è l'esempio di cosa sia il Corso: condivisione, crescita, amore e famiglia!

Che dire del Canto gregoriano? Così come l'uomo tende all' infinito, alla ricerca del Bene supremo, della pace interiore ed all'equilibrio con il mondo, così le melodie gregoriane sublimano la preghiera di lode al Creatore a cui tende l'umana esistenza".

Foto: Roberta Duranti

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