Un incontro davvero interessante quello di sabato 29 ottobre tra Padre Gerald Cadieres e alcune mamme dei piccoli prossimi ai sacramenti. Il tema trattato è stato un argomento che ormai ci riguarda tutti, soprattutto i più giovani: la festa di Halloween!
Grazie alle annotazioni di una delle mamme, Caterina Vazzana,riportiamo le riflessioni di Padre Gerald che ci offre una chiave di lettura che non tutti conoscono e che non nega una festa a molti – soprattutto le generazioni più "longeve" - ancora estranea.
"L'incontro con Padre Gerald è stato come sempre molto interessante perché nutrito dalla sua grande cultura che ogni volta riesce a catturare la nostra totale attenzione – scrive Caterina -. E così grazie alle sue preziose informazioni di carattere storico oggi sappiamo che la nascita di Halloween coincide con la Festività di tutti i Santi. Nel mondo anglosassone veniva chiamata Hallowe'en ("sera dei Santi") e, in realtà, nacque come la vigilia della festa di Ognissanti che è una celebrazione cattolica.
In seguito si trasformò in credenza celtica per la quale il mondo dei morti usciva fuori dalle viscere della terra per incontrare il mondo dei vivi. La sera del 31 ottobre le persone si travestivano da fantasmi o zombie per far credere ai morti di appartenere allo stesso regno e, in tal modo, non avrebbero fatto loro alcun male. Dunque nacque dalla fusione della credenza cattolica e quella celtica.
Alcuni esponenti della Chiesa cattolica sono contrari, altri favorevoli. Padre Gerald la considera una specie di "carnevale autunnale", una festa per bambini con "dolcetto e scherzetto" e non ci vede nulla di male! Il suo unico appunto è di non esagerare con i travestimenti e si appella al buon senso di utilizzare costumi più soft, meno spaventosi perché sono solo dei bambini! Per Mons. Gerald è più educativo e rispettoso nei confronti degli stessi bambini metterli a contatto con la bellezza di questo mondo perché il travestimento horror potrebbe indurli a farsi domande inutili su realtà che non esistono e che rischiano di nuocere la loro vita interiore".
Foto: Angela Longobucco